Firmata la Carta di Taranto, ovvero:
il “Manifesto per l’ecologia integrale”
Nasce il Manifesto per l’ecologia integrale – Carta di Taranto.Un prezioso documento di impegno per il futuro del pianeta, a cominciare dal Mediterraneo.
“Ci siamo messi in viaggio verso la realizzazione del progetto di Rete internazionale per l’ecologia integrale. Vogliamo mettere insieme il grido della Terra e il grido degli ultimi. Vogliamo conservare gli ecosistemi ponendo attenzione alle dimensioni umane, sociali e culturali. Il viaggio parte da Taranto, città ferita da un modello economico e sociale che ha devastato l’ambiente e ha colpito la salute delle persone. Ma Taranto è anche una città bellissima, porta verso il Mediterraneo, piena di energie pronte a mettersi in gioco su nuovi paradigmi culturali”. Sono queste le parole con le quali padre Giuseppe Buffon, direttore del Centro di ricerca della Pontificia Università Antonianum, commentò la visita del segretario di Stato vaticano Pietro Parolin, nel maggio di tre anni fa.
Da un anno, proprio con la partecipazione di padre Buffon, un gruppo di imprenditori locali appartenenti all’associazione Costellazione Apulia, con la collaborazione della Camera di commercio, era stato attivato un gruppo di lavoro, stimolato da una riflessione di Enrico Giovannini, fondatore dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), e da una di Mauro Magatti dell’Università Cattolica, per cercare di dare uno sbocco a tutto il lavoro di riflessione partito dopo la pubblicazione della “Laudato si’” di Papa Francesco.
Dopo una serie di incontri, svoltisi anche a Taranto, il lungo e intenso lavoro di studio e approfondimento partito nell’aprile 2018, che ha coinvolto esperti di diverse discipline, è stato sottoscritto, nella Cittadella delle imprese di Taranto, sede della Camera di commercio, il Manifesto per l’ecologia integrale – Carta di Taranto.
Pontificia Università Antonianum, Grande Moschea di Roma, Camera di commercio di Taranto, Ufficio GPIC dei Frati Minori d’Italia e Albania, Costellazione Apulia, Askesis, Happy Network e Centro di cultura Lazzati hanno sottoscritto, attraverso di esso, un impegno ambizioso ed epocale che intende condurre all’applicazione dei principi dell’ecologia integrale nel governo delle città e nel modello di economia e d’impresa, con un respiro mediterraneo di rilievo storico: “È il nostro Mare, infatti, il cuore dell’incontro fra i popoli che vi si affacciano, fra le diverse religioni, le culture, le prospettive e le concrete progettualità finalizzate al bene comune. Un Manifesto del confronto e dell’operatività, un Oikos del Mediterraneo, già attivato per diversi segmenti progettuali, che mette in rete le istituzioni, l’università, la società civile, le imprese. Un sogno di dialogo e connessione che, a Taranto, diventa realtà”.
Presenti, oltre all’Ente camerale, il professor Giuseppe Buffon, direttore del Centro ricerca della Pontificia Università Antonianum, il professor Nader Akkad Imam della Grande Moschea di Roma, insieme al dottor Abdellah Redouane, segretario generale Centro islamico culturale d’Italia- Grande Moschea di Roma, frate Francesco Zecca, esponsabile del Progetto Oikos e coordinatore dell’Ufficio Gpic – Compi, il professor Wissam Abou Nasser, presidente del Centro mariano per il Dialogo interreligioso del Libano.
Nella seconda parte della manifestazione, frate Francesco Zecca, della comunità di San Pasquale, ha presentato il progetto Oikos, il Centro per l’ecologia integrale del Mediterraneo. Sono intervenuti i rappresentanti di tre università: il professor Stefano Vinci, del Dipartimento jonico università di Bari, il professor Salah Ramadan dell’università di Al-Azhar e il professor Josep Canabate dell’Università autonoma di Barcellona.
Il partenariato sarà impegnato nelle prossime settimane sul doppio livello delle relazioni istituzionali/diplomatiche e della strutturazione dei processi attuativi.
Di seguito riportiamo le enunciazioni che sono alla base del manifesto:
Convocati dallo stupore per la Bellezza della Casa comune, Terra, Madre che nutre e governa la fraternità umana.
Inquieti per il suo grido che si fonde con il gemito delle Vittime di ogni discriminazione, della nostra e della Futura generazione.
Pronti a denunciare il dramma degli sconvolgimenti climatici, della riduzione della biodiversità, dell’emergenza rifiuti, del degrado.
Abitiamo, custodendo con responsabilità creativa, una consegna da restituire arricchita alle Generazioni future.
E riconoscenti verso la Bellezza del Vero e del Bene, avvertiamo il limite delle nostre professionalità e competenze e l’impellenza di un impegno per la cura della vita, vero traguardo dell’esercizio transdisciplinare della conoscenza e dell’azione.
Vediamo l’intelligenza della correlazione insieme alla ricerca dei perché, convinti che non esiste verità senza condivisione, né “unità del sapere”, senza la giusta autonomia epistemologica di ciascuna disciplina, né l’inclusività senza l’integrazione di prospettive scomode o non organiche con la propria visione, preferendo ciò che conferma e rassicura, né l’interconnessione senza l’individuazione di forme di comunicazione che consentano lo scambio, il confronto, fino alla realizzazione della fraternità universale.
Curiamo la visione di una nuova società civile, vocata a edificare la fraternità, cantata da Francesco di Assisi patrono dei cultori della casa comune.
Curiamo la difesa del diritto di ciascuno di essere fratello di tutti, rispettato nella propria ricerca della verità, secondo i principi della propria fede, fondamento della speranza di un oltre che sarà vera comunione.
Curiamo la fraternità tra le genti del mediterraneo chiamate a edificare la casa
della pace, mediante un nuovo paradigma del mercato e del lavoro, applicato da
una impresa a servizio dell’essere umano, custode del giardino.