“L’aquilone. Poesie d’amore per l’infanzia” antologia a scopo benefico edita per Natale
“L’aquilone. Poesie d’amore per l’infanzia” è il titolo di una bella antologia che il poeta e psicoterapeuta molisano Antonio Vanni ha curato per le edizioni Macabor.Che ha visto la luce in prossimità del Natale. Si tratta di una raccolta nata per assecondare un grande progetto benefico “A casa di Edo”, che fa riferimento a Edoardo Marcangeli, un bambino strappato alla vita da un male incurabile. A lui è intitolata l’Associazione Edoardo Marcangeli onlus, nata a Roma per dare ospitalità gratuita proprio a Casa di Edo, alle famiglie e ai piccoli pazienti meno abbienti in cura all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù. Antonio Vanni ha chiesto ad alcuni poeti italiani italiani e stranieri di scrivere una poesia d’amore per l’infanzia. Il libro “L’aquilone”, quindi, raccoglie i contributi poetici di tutti gli autori e le autrici, quarantotto in tutto, che hanno aderito all’iniziativa i cui proventi saranno devoluti all’associazione.
Tra i poeti invitati dal curatore e che hanno aderito all’iniziativa, dedicando una propria poesia ai bambini, ci sono alcuni molto noti, come Alessandro Fo, Umberto Piersanti, Rodolfo Di Biasio, Bonifacio Vincenzi, Maria Benedetta Cerro, Franca Alaimo, Zairo Ferrante, Sandro Gros-Pietro, Marta Celio e anche il nostro collaboratore Silvano Trevisani, del quale riportiamo, in chiusura, la poesia: “All’uscita di scuola”.
“Il messaggio essenziale che gli autori ci donano, attraverso i loro componimenti – scrive nell’introduzione il curatore Antonio Vanni – è il dover porre maggior attenzione ai bisogni dei preadolescenti, averne maggior cura. Così facendo si argina il rischio, per i ragazzi, di precipitare nel buio, quel monocolore che è come il cadere della pioggia che abbandona il cielo senza raggiungere il terreno, e in assenza d’acqua tutto si essicca, come ogni indulgente forma d’amore, e ci si priva della crescita dei fiori”.
Un pensiero che, in questo clima natalizio, che vede al centro proprio i bambini, a similitudine dl Bambinello di Betlemme, merita particolare attenzione.
All’uscita di scuola
(di Silvano Trevisani)
I bambini
che all’uscita di scuola
raccontano
le piccole conquiste del ritorno
a padri distratti,
protesi alle loro defezioni,
mi fanno stare male.
Scambiano l’entusiasmo dell’attesa
con frettolose risposte, mentre squilla
nella mano reticente sullo zaino
un appello evasivo, che smorza
la raffica di “sai”, senza risposta.
In quale paradiso si smorzano
le loro allegrezze di conquista
quale specchio ribalta
le somiglianze pretese, le attese?
Mentre la verità
indossa le sembianze del racconto
nell’auto che borbotta verso casa
i bambini interpretano
il sorriso di dio, la sua attesa
che tengono per mano confidente.