Vita sociale

Melucci a ND: “Ripresa la via del cambiamento: ecco come intendiamo dare un’accelerata”

01 Lug 2022

di Silvano Trevisani

Abbiamo approfittato della presenza del sindaco Rinaldo Melucci alla cerimonia di inaugurazione del nuovo hub di San Gaetano, in Città vecchia, per porgergli alcune domande, cui ha accettato di rispondere volentieri.

La sua presenza all’avvio di questa nuove struttura sociale vuole dare un messaggio particolare?

Vuole testimoniare che non si tratta di una struttura che promuoverà attività estemporanee o dedicate a settori elitari della comunità sociale. Qui si farà tanta attività sociale grazie a don Emanuele Ferro, a Symbolum, grazie agli investimenti garantiti per i prossimi dieci anni da Fondazione per il Sud che è nostro partner anche per Palazzo Amati, un’altra perla della Città vecchia che sta tornando a splendere. Questo è solo l’inizio di un bel percorso per la Città vecchia. Adesso dobbiamo essere veramente vicini ai bisogni dei residenti perché non vogliamo soltanto musealizzare o abbellire in quartiere, vogliamo che torni a essere un luogo vivo dove i giovani e le famiglie e anche le piccole imprese possano esprimersi al meglio. C’è ancora tanto da fare ma credo che sia una bella giornata per la città vecchia.

Quali saranno le prossime tappe di questo percorso?

Noi stiamo valutando come riprendere tutti i dossier che si erano incagliati in questi ultimi tempi, a cominciare dal progetto della metropolitana di superficie sul Lungomare di via Garibaldi, che deve risorgere, dai palazzi storici che stanno andando in gara, primo fra tutti il palazzo Troilo, poi Novelune, dal riposizionamento del mercato ittico… Ora stiamo facendo una ricognizione con le varie direzioni perché i file sono veramente tanti e purtroppo tutto era stato bloccato. Ma è tutto in rampa di lancio, questione di qualche mese e tutti questi cantieri partiranno. L’ultimo step lo dovremo fare a fine anno, quando avremo le risorse e la gara pronta per rifare il basolato di via Duomo e mettere mani a piazza Fontana e a piazza Castello Un progetto grande e organico in cui c’è dentro tutto quello che veniva dalla partecipazione dei cittadini, quindi siamo sicuri che non sbaglieremo.

Avete avuto già un primo importante incontro di giunta. Quali gli orientamenti espressi?

La prima delibera che abbiamo lanciato ha anche un valore simbolico, si tratta di un’integrazione Piano per la transizione giusta che vale quasi 800 milioni di euro solo per l’area di Taranto e ha dentro i crismi della nostra transizione ecologica, del nuovo modello di sviluppo che mira a superare la monocultura industriale. Infatti, sono fondi che l’Ue distribuisce ai paesi destinatari per fare la decarbonizzazione che, quindi, non è una teoria ma un modello economico preciso all’interno del quale c’è anche la riqualificazione delle maestranze, rivenienti dall’eventuale esubero dai processi di decarbonizzazione dell’area industriale. Insomma è una Taranto che sta cambiando pelle, se ne devono fare una ragione quelli che ancora parlano di polo dell’acciaio o di altre strategie che appartengono al Novecento.

Possiamo ancora fare industria?

Ma solo con grandi accorgimenti per la salute e l’ambiente, credo che Taranto non voglia tornare indietro. L’atto di oggi salda l’espressione che veniva dal territorio rispetto ai progetti bandiera tra cui: la green belt, questa grande cintura verde, i punti di sbarco per i mitilicoltori, il nuovo campus universitario, la biennale di architettura con quelle che sono le politiche europee che ormai, da qui ai prossimi vent’anni, ci impongono di percorrere questa strada e credo che con grande serietà Taranto questo cammino lo sta compiendo.

C’è una struttura che colpisce tutti i tarantini, anche perché si trova al centro del Borgo: Palazzo Archita. Possiamo dare delle speranze?

Le speranze sì sempre, altrimenti non ci metteremmo tutta questa energia. Il cronoprogramma non è nella nostra disponibilità perché, come sapere, lì c’è stato un ricorso al Tar, con un’udienza che si è svolta lo scorso mese di novembre, e aspettiamo dal Tar che arrivi un responso. Dopo di che verranno riaffidati i lavori e si procederà col secondo lotto che è quello delle facciate, mentre i tetti li abbiamo già messi in sicurezza, e abbiamo rinnovato e bonificato tutti gli ambienti. Il terzo lotto funzionale andrà a gara nel 2023 ed è quello della rifunzionalizzazione degli spazi interni con una strategia precisa per trovare un equilibrio tra la presenza commerciale e quella pubblica, che si manifesta con il Liceo Archita e l’università. Vedremo i progettisti cosa ci proporranno.

Sindaco, la presidenza della Provincia è di fatto decaduta. Chi sarà il prossimo presidente?

Non lo so! Lo stabiliranno i consiglieri, nel consiglio comunale a ottobre

Non sarà per caso il sindaco Melucci?

Io ora sono il sindaco di Taranto. Basta e avanza!

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