Istituto di Scienze Religiose S. Giovanni Paolo II, inaugurato l’anno accademico
Si è tenuta venerdì 12 gennaio nella sala delle conferenze del Dipartimento jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo (Università di Bari) la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico dell’Istituto di Scienze religiose metropolitano “San Giovanni Paolo II”. Sono intervenuti il prof. Stefano Vinci a nome del prof. Paolo Pardolesi, direttore del Dipartimento jonico, il direttore del medesimo istituto don Francesco Castelli, la prof.ssa Rosanna Virgili, docente di esegesi biblica dell’Istituto teologico marchigiano nonché noto volto televisivo, e l’arcivescovo mons. Ciro Miniero. Erano presenti numerosi docenti e studenti.
La prolusione guidata dalla prof. Rosanna Virgili, sul tema “Sentinella, quanto resta della notte? (Is 21,11)” è stata molto interessante e ricca di spunti culturali dal punto di vista teologico, filosofico e letterario.
“La pace in ebraico vuol dire ‘anello, qualcosa che unisce’., la cui costruzione richiede tanta fatica. Prendo spunto da titolo della mia prolusione, “Sentinella, quanto resta della notte? (Is 21,11)”, per sottolineare il senso della pace tra profezia e utopia. Ma la pace come utopia non viene ovviamente dalla Bibbia: utopia è qualcosa che non ha un luogo un ambiente –ha detto la prof.ssa Virgili –Invece che il Cristianesimo sia profezia di pace lo dice uno dei più chiari (Efesini 2,14-16): Gesù infatti è la nostra pace, Colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia”.
La prof.ssa Virgili ha poi citato la riflessione di un grande profeta che ha vissuto proprio in terra di Puglia: don Tonino Bello, tratta dal “Diario della marcia di Sarajevo”, del dicembre 1992: “Poi rimango solo e sento per la prima volta una grande voglia di piangere. Tenerezza, rimorso e percezione del poco che si è potuto seminare e della lunga strada che rimane da compiere. Attecchirà davvero la semente della nonviolenza? Sarà davvero questa la strategia di domani? È possibile cambiare il mondo col gesto semplice dei disarmati? È davvero possibile che, quando le istituzioni non si muovono, il popolo si possa organizzare per conto suo e collocare spine nel fianco a chi gestisce il potere? Fino a quando questa cultura della nonviolenza rimarrà subalterna? Questa impresa contribuirà davvero a produrre inversioni di marcia?”.
L’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha concluso l’incontro sottolineando che la pace è fatta di piccoli gesti quotidiani, ai quali papa Francesco richiama continuamente. “La pace dunque non è impossibile se ci lasciamo toccare il cuore – ha detto – Se non riconosciamo che l’appello alla pace è rivolto a ciascuno di noi sarà sempre più difficile costruire un mondo pacificato”.
Infine l’arcivescovo ha consegnato agli studenti neo laureati la pergamena del corso accademico della Facoltà teologica.