“Scommettere sugli adolescenti. Sfide e prospettive”
Sabato 13 gennaio, nel seminario arcivescovile, si è tenuto il secondo incontro di formazione per educatori delle fasce giovanili e adolescenziali, organizzato dal Servizio diocesano per la pastorale giovanile diretto da don Francesco Maranò. Dopo il primo incontro del novembre scorso sulle sfide giovanili e sulla necessità di impostare una pastorale giovanile che sappia adeguatamente rispondere ai bisogni formativi dei giovani, il dott. Francesco Aprile, formatore e counselor in analisi transazionale della diocesi di Otranto ha relazionato sul tema “Scommettere sugli adolescenti. Sfide e prospettive”.
I presenti, circa una trentina di educatori ed educatrici provenienti di varie parrocchie, associazioni e realtà giovanili della nostra arcidiocesi, sono stati invitati a riflettere anzitutto sulle dinamiche psicologiche che si sviluppano nella mente e nel cuore dei nostri adolescenti. Con una coinvolgente attività, il dott. Aprile ha cercato di far emergere dagli stessi convenuti quali siano le caratteristiche peculiari dei ragazzi accompagnati, le loro fatiche, le loro capacità e risorse.
Come ben sappiamo, l’adolescenza è un periodo particolare ed affascinante della vita che diviene sempre più difficile definire e comprendere. Accompagnare gli adolescenti significa, allora, offrire loro risorse che sorreggano, sviluppino e potenzino le loro capacità. Ciò che risulta imprescindibile è il saper favorire la nascita e lo sviluppo di relazioni significative tra educatore e adolescente che siano in grado di far fronte alle sfide della crescita. A tal proposito, Aprile ha suggerito la proposta metodologica di una “kenosi” educativa: prendendo spunto dal mistero dell’incarnazione con cui Dio “si fa come noi per farci come lui” anche l’educatore adulto deve sapersi “fare adolescente” vincendo ogni pregiudizio esistente per poter condividere pienamente le fatiche, le gioie, le speranze e i bisogni di questa età particolare. L’obbiettivo è quello di saper trovare insieme delle strade che possano favorire la crescita umana e spirituale dei ragazzi accompagnati.
Il formatore ha così proposto cinque prospettive cui potersi rifare per accompagnare adeguatamente gli adolescenti nel cammino ordinario delle nostre comunità: la prima è quella del saper vedere e rimandare tutti gli aspetti positivi presenti nel loro modo di essere al mondo, fuggendo la tentazione che porta a vedere nei ragazzi di oggi persone incapaci di desideri grandi. La seconda prospettiva per scommettere seriamente sugli adolescenti risiede nella necessità di avanzare delle proposte tanto adeguate quanto alte che non si limitino solo alla forma ma che siano capaci di dare contenuti profondi e utili nel personale cammino di crescita umana e spirituale. Per fare ciò è necessario esplorare linguaggi nuovi che possano intercettare la vita concreta dei nostri giovani, i loro interessi e i luoghi che abitano quotidianamente. Le ultime due prospettive consegnate da Aprile coincidono con la grande generosità da parte dell’educatore nell’investire del tempo per poter “stare” con gli adolescenti e nel saper valorizzare anche gli aspetti informali e destrutturati nei nostri incontri.