San Francesco di Sales, mons. Savino (Cassano all’Jonio) ai giornalisti: “Solo con generosità e condivisione si può dar vita ad una comunicazione pienamente umana”
“Nella società contemporanea, fatevi ‘sapienti’, nel senso più pieno e più bello del termine: aiutate tutti, incoraggiate tutti ad acquisire consapevolezza dei propri doni, delle proprie qualità, dei punti di forza della propria indole. Con il vostro lavoro di tessitori di relazioni aiutate l’altro a non relegarsi nella prigione della propria interiorità, ma a ‘fruttare’, a non temere di mettersi a disposizione del prossimo, di adoperarsi laddove ve n’è più bisogno, poiché soltanto mediante la generosità e la condivisione si può dar vita ad una comunicazione pienamente umana e costruire una comunità tra fratelli”: lo ha scritto mons. Francesco Savino, vice presidente della Cei e vescovo di Cassano all’Jonio, in un messaggio inviato ai giornalisti in occasione della festa del loro patrono, san Francesco di Sales. “L’evoluzione dei sistemi di intelligenza artificiale – ha evidenziato il presule -, sta rendendo sempre più naturale comunicare attraverso i mezzi tecnologici, così che è diventato sempre più difficile distinguere il linguaggio prodotto da una macchina da quello generato dagli esseri umani”. “Come tutte le rivoluzioni – ha osservato mons. Savino – anche questa pone nuove sfide affinché le macchine non contribuiscano a diffondere un sistema di disinformazione a larga scala e non aumentino anche la solitudine di chi già è solo, privandoci di quel calore che solo la comunicazione tra persone può dare”. “È importante guidare l’intelligenza artificiale e gli algoritmi – ha ammonito il vescovo -, perché vi sia in ognuno una consapevolezza responsabile nell’uso e nello sviluppo di queste forme differenti di comunicazione che si vanno ad affiancare a quelle dei social media e di Internet”. “È necessario che la comunicazione sia orientata a una vita più piena della persona umana – ha sottolineato mons. Savino -, rimarcando che “la pienezza della comunicazione della quale i giornalisti restano i principali e preziosi artefici si realizza nella relazione, ovvero nel rapporto di comunione e di reciproca donazione”. “Può sembrare una definizione ormai superata – ha rilevato -, eppure mantiene ancora la sua attualità e concretezza in un contesto di grandi cambiamenti. L’uso della tecnologia può supportare, mediare o realizzare la comunicazione sempre in conformità ai princìpi di comunione e donazione”.