Sui passi di Francesco d’Assisi: il camposcuola del seminario arcivescovile
Dal 18 al 22 luglio scorsi, i ragazzi del seminario arcivescovile di Taranto sono stati impegnati in un’intensa esperienza di camposcuola ad Assisi, sui passi di San Francesco e Santa Chiara.
Accompagnati dal rettore, don Francesco Maranò, dall’animatore, don Francesco Manisi e da una giovane famiglia che collabora attivamente nella Pastorale vocazionale diocesana, i seminaristi Francesco, Alessandro, Matteo e Pierpaolo hanno vissuto giorni intensi di divertimento, preghiera e visita ai luoghi che hanno visto nascere e svilupparsi la vicenda terrena di Francesco e Chiara.
Partiti da Taranto in treno, dopo alcune ore di viaggio vissute in allegria e condivisione, si è arrivati nella bella cittadina umbra, trovando accoglienza nella struttura del seminario regionale.
La prima meta da visitare è stata la Chiesa Nuova di Assisi, costruita nel luogo in cui sorgeva la casa paterna di Francesco: qui il santo ha vissuto la sua fanciullezza e adolescenza, i suoi sogni di gloria per il futuro. Fra quelle mura, Francesco ha vissuto anche momenti di scontro e ostilità nella relazione con il padre Pietro di Bernardone che mal tollerò la sua conversione e la scelta di spogliarsi di ogni bene.
Il giorno successivo i seminaristi hanno avuto modo di visitare la Basilica di Santa Maria degli Angeli, celebrando l’eucaristia nel luogo più caro al Poverello di Assisi: la Porziuncola. Dopo la visita ai luoghi della memoria francescana guidati da un frate minore, i ragazzi hanno avuto la possibilità di vivere un breve tempo di preghiera personale.
Nel pomeriggio dello stesso giorno i seminaristi hanno visitato la Cattedrale di San Ruffino che conserva il fonte battesimale in cui sono stati battezzati Francesco e Chiara, in quello stesso fonte ciascuno ha potuto rinnovare le proprie promesse battesimali.
Subito dopo, il gruppo ha raggiunto il Santuario del sacro Tugurio di Rivotorto, dove Francesco ha vissuto momenti importanti della sua conversione e dove si è formata la prima fraternità con i suoi frati. Con la guida di un frate conventuale, è stato possibile entrare nella ricostruzione dell’originario tugurio in cui Francesco e i suoi compagni vivevano nella più completa povertà.
Nel secondo giorno di permanenza ad Assisi, i seminaristi hanno visitato la Basilica di Santa Chiara che conserva il crocifisso di San Damiano che ha parlato a Francesco e le spoglie di Santa Chiara, la pianticella di Francesco. Successivamente è stata offerta una intensa visita guidata alla Basilica di San Francesco e ai pregevoli affreschi di Giotto che arricchiscono l’imponente basilica superiore. Dopo un momento di preghiera presso la tomba del Poverello di Assisi, è stata celebrata la Santa Messa.
Nel pomeriggio, ci si è spostati a San Damiano dove è stato possibile ammirare i luoghi in cui Francesco si è lasciato raggiungere dalla voce di Cristo che lo invitava a “riparare la sua casa”. Qui, grazie alla guida di un frate minore, i seminaristi hanno visitato anche il convento in cui ha vissuto Chiara e le sue “sorelle povere”. Intenso e suggestivo è stato il momento di adorazione e la preghiera del vespro insieme ai frati nella piccola chiesa ricostruita da Francesco.
L’ultimo giorno è stato accompagnato dalla scoperta di un’altra figura di santità, il beato Carlo Acutis, morto nel 2006 e distintosi per un grande amore per l’Eucarestia e per i poveri, le cui spoglie riposano nel Santuario della Spogliazione. Qui è stata celebrata l’Eucarestia e si è stati introdotti alla vicenda esistenziale del beato adolescente dalla toccante testimonianza di padre Carlos, rettore del Santuario.
Nel pomeriggio i ragazzi sono saliti sull’Eremo delle Carceri, dove Francesco si ritirava in preghiera. Lì, immersi nel silenzio della natura che meravigliosamente anima quel luogo, è stato proposto un breve momento di deserto.
Le serate sono state vissute all’insegna della fraternità, della condivisione e del gioco nella suggestiva cornice delle piazze medievali della città animata, nonostante il caldo, da numerosi pellegrini e turisti.
Il campo si è concluso venerdì mattina con la celebrazione della santa messa nella cappella del seminario umbro. Subito dopo, i seminaristi e i suoi accompagnatori sono ripartiti in treno per il viaggio di ritorno verso Taranto, con la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza meravigliosa e arricchente che forse, come tutte le cose belle, è passata troppo in fretta.