L’esperienza del campo estivo diocesano dei seminaristi teologi
Anche quest’anno il gruppo dei seminaristi teologi della nostra arcidiocesi ha vissuto l’esperienza del campo estivo dal 22 al 25 agosto nel Centro “La pace” di Benevento.
Sono stati giorni pienamente incentrati sulla bellezza della vita fraterna che, sebbene costituita nel contesto formativo del seminario, ha sempre bisogno di essere consolidata mediante tempi di sosta e di condivisione. Godendo del paesaggio tutto particolare del Sannio, abbiamo sperimentato lo stupore di ritrovarci insieme, ancora una volta, per scoprire come il Signore, che ci chiama a seguirlo più da vicino, parli attraverso i luoghi, le circostanze e le persone che incrociano i nostri passi.
Dopo aver visitato la cittadina variopinta e vivace di Vietri sul mare, abbiamo visitato il borgo di Pietrelcina, terra natale di San Pio. Qui, passeggiando tra i vicoli stretti e scenari pittoreschi, ci siamo lasciati accompagnare dalla sua testimonianza di vita sacerdotale totalmente spesa per la Chiesa e, proprio per questo, donata a ogni uomo gli si avvicinasse. È stato significativo riconoscere con i nostri stessi occhi che la sua santità è sgorgata dal grembo semplice di una vita ordinaria capace di fare spazio allo straordinario di Dio. Altrettanto interessante è stato avventurarci negli scavi della Cattedrale beneventana, accompagnati direttamente dagli stessi archeologi addetti ai lavori. Le strutture, le opere e i reperti lì custoditi sono segno di una storia lunga e complessa, che ancora oggi continua a parlare alle nuove generazioni, invitandole alla responsabilità e alla ricerca costante. Inoltre, sono stati giorni in cui ripartire facendo tesoro delle parole consegnateci dal nostro arcivescovo, durante uno dei momenti di ascolto. Mostrandoci la necessità di avere a cuore la testimonianza evangelica da portare agli altri, egli ha sottolineato l’importanza della disponibilità, quale strumento ed espressione chiara della gratuità e della libertà del discernimento che stiamo vivendo, per poter servire con entusiasmo e con gioia la nostra Chiesa diocesana, secondo lo stile di Dio che, come ha affermato papa Francesco, non può che essere lo stile della vicinanza, della prossimità.
In fondo la parola più bella che, come giovani viandanti e cercatori, possiamo pronunciare nelle nostre comunità e ovunque siamo, non può che essere quella della comunione che crea ponti, intesse dialoghi, costruisce pace.