A Fragagnano torna il “Rito dei Santi”
Sabato 16 marzo a Fragagnano alle ore 19 nella sala convegni del Palazzo Marchesale torna il “Rito dei Santi, fra i principali eventi della Pro Loco. La regia di questa 17.ma edizione, con il sottotitolo “…Storia, Memoria, Identità…”, è di Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia.
Come tradizione, per rappresentare il rito viene allestito una sorta di altare attorno al quale si dispongono i convenuti, da tre a tredici, comunque in numero dispari, richiamando così l’Ultima Cena. Dopo aver recitato una preghiera, i Santi danno inizio al pranzo. San Giuseppe siede a capotavola ed ha il posto contrassegnato da un bastone fiorito, simbolo del miracolo grazie al quale fu prescelto per essere lo sposo di Maria, che siede alla sua destra, alla sua sinistra Gesù Bambino e, poi, di seguito tutti gli altri. San Giuseppe dà il via al pranzo con un colpo di bastone sul pavimento e, battendo la forchetta sul bordo del piatto, scandisce l’alternarsi delle tredici pietanze, tutte allusive ad arcaiche simbologie apotropaiche. Fra le pietanze, i bucatini con la mollica di pane, la massa, i ceci, i fagioli e le fave, il baccalà, i carciofi, i cavolfiori fritti, le arance e “li cartiddati”. Immancabili sono i lampascioni, le cipolline selvatiche tipiche della cucina locale, e il pesce fritto. Un posto di rilievo è riservato al pane che, diviso e consumato, è il simbolo della comunità, veicolo di comunicazione tra individui e di comunione con il divino.
La manifestazione (ingresso è libero e gratuito) si colloca nell’ambito dell’Anno delle radici italiane nel mondo, iniziativa del Ministero del Turismo e dell’Enit per promuovere il “Turismo delle radici”, ovvero la riscoperta delle proprie radici e dell’autenticità dei luoghi, per restituire al “turista di ritorno” le tradizioni, la cultura, la costruzione della propria storia familiare.
Nunzia Digiacomo, presidente della Pro Loco Fragagnano, spiega che «le origini e il senso profondo del “Rito dei Santi” affondano in una antichissima tradizione che, rinnovandosi di generazione in generazione, parla di unione e di convivialità, di una fede autentica da riscoprire, ricordandoci che ciò che si ha deve essere diviso e condiviso, un rito celebrato in un periodo che, con l’avvicinarsi dell’equinozio di primavera, segna il risveglio della natura dopo il torpore invernale».
«Le sue origini –aggiunge – sono da ricercarsi nei riti ancestrali delle società rurali, legati al ciclo di morte e rinascita della natura, nei Saturnali romani, nelle tavole che nel Medioevo i signori feudali imbandivano per i poveri e, ancora, nella liturgia tramandata dai monaci basiliani. Non vanno tralasciate anche le tradizioni delle comunità arbereshe che, nel giorno di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim, un banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo ».
Il “Rito dei Santi” è patrocinata dal presidente del consiglio regionale, dal Comune con la collaborazione dell’assessorato alla cultura, del G.A.L. Terre del Primitivo, dell’Associazione Turismo delle Radici Taranto e provincia, di Unpli Puglia e di Salento delle Murge.
Info: tel. 392 9360437