Festa patronale a Roccaforzata mercoledì 3 e giovedì 4 aprile
“La tradizionale festa della Madonna della Camera rappresenta per noi cittadini di Roccaforzata un momento di grande identità e devozione che unisce la comunità radicandola nei valori dell’amicizia e della pace. La luce della Pasqua, che rischiara questa festa, ci restituisce l’impegno a promuovere la dignità di ogni persona, la convivenza armoniosa e dialogica e la liberazione da strutture che ostacolano lo sviluppo dell’umano. Buona festa a tutti!”: così il parroco della chiesa madre intitolata alla SS. Trinità di Roccaforzata, don Giuseppe Mandrillo, annuncia i festeggiamenti patronali in onore della Madonna della Camera che si terranno mercoledì 3 e giovedì 4 aprile.
Mercoledì 3 la festa si aprirà con il giro del complesso bandistico per le vie cittadine mentre in serata alle ore 21, in piazza, ci sarà il concerto della band “Alta Frequenza”.
Giovedì 4, festa della Madonna della Camera, alle ore 7 rituale processione dalla chiesa madre al santuario dove alle ore 7.30 celebrerà la santa messa il parroco di Monteparano, don Angelo Pulieri. Alle ore 10.30, in chiesa madre, la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dal vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti mons. Giuseppe Russo. Alle ore 11.30 circa si snoderà la processione per il paese con il simulacro della Madonna mentre in serata alle ore 19 la santa messa in chiesa madre verrà celebrata dal parroco don Giuseppe Mandrillo.
Alle ore 20.30, in piazza, “Symphonic Sound”: concerto della Giovane Orchestra Jonica diretta dal maestro Fabio Orlando e alle 23 spettacolo pirotecnico conclusivo della ditta Emotion Fireworks di Gioia del Colle.
Nei due giorni di festa agirà la banda musicale di Crispiano diretta dal maestro Francesco Bolognino mentre la piazza e le principali vie saranno illuminate dalla ditta Memmola di Framcavilla Fontana.
Il Santuario della Madonna della Camera si trova a circa 1.5 km dall’abitato, dove sorgeva l’antico villaggio di Mennano. Sull’altare è conservata una parte della parete di un casale su cui era dipinta l’effigie della Madonna con il Bambino, davanti alla quale uomini armati (turchi o albanesi) che si accingevano a compiere saccheggi, trovarono inginocchiati a pregare donne, vecchi, bambini. I malintenzionati però fuggirono davanti allo sguardo della Madonna, diventato severo. In passato il santuario era metà di scampagnate da parte delle popolazioni dei comuni vicini, che lo raggiungevano a piedi.