Giornata di preghiera per le vocazioni
Venerdì 19 aprile alle ore 20, nella cappella del seminario di Poggia Galeso avrà luogo una veglia vocazionale presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero
In preparazione alla 61.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, venerdì 19 aprile alle ore 20, nella cappella del seminario di Poggia Galeso avrà luogo una veglia vocazionale presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero. Dal titolo “Creare casa” (che prende spunto da “Christus vivit”, l’esortazione post- sinodale del 2029 di papa Francesco dedicata ai giovani) l’iniziativa si svolge a cura del centro diocesano per le vocazioni. Sono invitati a partecipare tutte le comunità parrocchiali, i sacerdoti, i religiosi e le religiose e in modo particolare i ragazzi e i giovani della Chiesa diocesana.
La tematica che l’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni propone in vista della 61a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni che si celebrerà la quarta domenica di Pasqua, intende cogliere l’invito di papa Francesco a creare ambienti adeguati nei quali sperimentare il miracolo di una nuova nascita: «In tutte le nostre istituzioni dobbiamo sviluppare e potenziare molto di più la nostra capacità di accoglienza cordiale, le comunità come la parrocchia e la scuola dovrebbero offrire percorsi di amore gratuito e promozione, di affermazione e di crescita… L’esperienza di discontinuità, di sradicamento e la caduta delle certezze di base, favorita dall’odierna cultura mediatica, provocano quella sensazione di orfanezza alla quale dobbiamo rispondere creando spazi fraterni e attraenti dove si viva con un senso. Fare ‘casa’ è imparare a sentirsi uniti agli altri al di là di vincoli utilitaristici e funzionali, uniti in modo da sentire la vita un po’ più umana. Creare casa è permettere che la profezia prenda corpo e renda le nostre ore e i nostri giorni meno inospitali, meno indifferenti e anonimi. È creare legami che si costruiscono con gesti semplici, quotidiani e che tutti possiamo compiere. Così si attua il miracolo di sperimentare che qui si nasce di nuovo perché sentiamo efficace la carezza di Dio che ci rende possibile sognare il mondo più umano e, perciò, più divino”.