Eventi in diocesi

A Pulsano, giovedì 18 convegno su dom Benedetto Calati

16 Apr 2024

di Angelo Diofano

Sarà dedicato al monaco camaldolese dom Benedetto Calati  il convegno che si terrà a Pulsano giovedì 18 aprile alle ore 17 nell’auditorium Nostra Signora di Lourdes (via Sant’Egidio), a cura della parrocchia Santa Maria La Nova, dell’associazione culturale La ‘Ngegna onlus, dell’istituto alberghiero Mediterraneo e del Comune di Pulsano. Dopo i saluti del sindaco Pietro D’Alfonso e del parroco don Franco Damasi, interverranno padre G. Innocenzo Gargano, monaco camaldolese e teologo, Salvatore Tomai, regista e documentarista, e Fernando Calati, latinista e grecista. Coordinerà la serata la presidente dell’associazione La ‘Ngegna, Maria Guglielmetti.

 

Dom Benedetto Calati nacque a Pulsano il 12 marzo 1914 ed entrò come novizio all’Eremo di Camaldoli l’11 luglio 1930 . Durante gli anni del Concilio Vaticano II  il monastero di S. Gregorio al Celio, del quale fu superiore, convogliò personalità religiose e civili quali Raniero La Valle, in quegli anni direttore del quotidiano L’Avvenire d’Italia, padre David Maria Turoldo, padre Ernesto BalducciMario GozziniGiancarlo Zizola facendo di dom Calati un osservatore e commentatore privilegiato dell’evento conciliare.
Nel 1969 egli fu eletto all’unanimità priore generale della Congregazione Camaldolese, carica che mantenne fino al 1987, attenendosi in modo particolare a quattro punti programmatici: l’attenzione costante alla Parola di Dio nell’impegno per la lectio divina e per l’omelia quotidiane; il primato della persona su ogni legge o consuetudine umana; la fedeltà alla preghiera comune; l’apertura alla gente, nel dialogo costante con chiunque si rivolge ai monaci e nell’apertura ecumenica. Inoltre dom Calati favorì i viaggi all’estero dei monaci, approfondì l’apertura ecumenica della Congregazione, iniziò i colloqui ebraico-cristiani e gli “incontri di Montegiove“. Queste e altre iniziative attuate durante il suo governo, in particolare lo sviluppo teologico-culturale dei monaci, fecero diventare Camaldoli (dove morì a il 21 novembre del 2000) un sinonimo di accoglienza per tutti nel rispetto delle convinzioni personali.

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