San Giorgio Jonico, grande accoglienza per l’arrivo del simulacro e delle reliquie di San Cataldo
L’ultima tappa della peregrinatio della statua e delle reliquie di San Cataldo vescovo, a San Giorgio Jonico nel pomeriggio di sabato 4 maggio, ha avuto inizio con un fuoriprogramma: la visita a mons. Pierino Galeone, il 97enne padre fondatore dei Servi della Sofferenza. Nel tardo pomeriggio l’argenteo simulacro è stato fatto sostare davanti alla sede dell’istituto, nel cui atrio era in attesa don Pierino, visibilmente commosso, che ha reso omaggio alle reliquie portegli da mons. Emanuele Ferro, presidente del comitato festeggiamenti patronali. Subito dopo il carro con San Cataldo, accompagnato dalla confraternita intitolatagli e dalla banda “Santa Cecilia” di Taranto, si è diretto al piazzale antistante la chiesa madre, salutato dall’applauso della gran folla e dal volo di palloncini. Fra le autorità intervenute, i sindaci di San Giorgio Jonico, Mino Fabbiano, di Fragagnano, Giuseppe Fischetti, di Carosino, Onofrio Di Cillo, e il vice sindaco di San Marzano di San Giuseppe, Rosaria Talò, in rappresentanza del primo cittadino Francesco Leo. Fra i parroci presenti, quello di Monteiasi, don Giovanni Nigro, di San Marzano di San Giuseppe, don Cosimo Rodia, di Monteparano, don Angelo Pulieri, di Carosino, don Filippo Urso, di Roccaforzata, don Giuseppe Mandrillo, e di San Giorgio Jonico: don Gianpiero Savino per la Santa Maria del Popolo, don Giuseppe D’Alessandro (anche vicario foraneo) per l’Immacolata, e don Angelo Baldassarre (quale amministratore parrocchiale) per i Santi Patroni d’Italia.
Con le locali confraternite del Rosario e dell’Immacolata e le maggiori realtà parrocchiali, si è formata la processione fino a piazza San Giorgio per la consegna del simulacro e delle reliquie alle autorità cittadine. Dopo il saluto del sindaco Mino Fabbiano, è stato proclamato il Vangelo secondo San Giovanni (cap. 20, versetti 19-23): «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, così io mando voi», mons. Emanuele Ferro ha illustrato il senso della peregrinatio mirata a rinsaldare il rapporto tra le Chiese locali e la cattedra di San Cataldo affinchè la missione evangelizzatrice possa portare maggiore frutto. Successivamente l’arcivescovo mons. Ciro Miniero, ribadendo la necessità che tutti possiamo camminare nell’unità con Cristo e tra noi. ha riferito: “San Cataldo è un santo pellegrino, così come lo è stato nel passato e ancora oggi lo è nella sua esperienza qui tra di noi. È pellegrino di pace, è pellegrino di speranza e ci invita ad essere portatori di unità e costruttori di un amore che deve durare, facendo inoltre in modo che ognuno possa esprimere al meglio se stesso per la costruzione di un mondo migliore”. Ha fatto seguito la firma dell’atto di consegna, che riproduce in piccolo quello dell’8 maggio in basilica (‘u pregge), da parte del sindaco Fabbiano, di mons. Ciro Miniero, di don Gianpiero Savino, di don Giuseppe D’Alessandro, don Angelo Baldassarre e di mons. Emanuele Ferro.
Al termine, la processione, con il reliquiario portato a spalla dai confratelli del Rosario e dell’Immacolata, si è diretta alla chiesa dell’Immacolata per la celebrazione della santa messa, conclusa dai saluti di mons. Emanuele Ferro e di don Giuseppe D’Alessandro. Dal canto suo, il sindaco Fabbiano così ha riferito: “Auspico che questi momenti di incontro comunitario e di condivisione del messaggio evangelico portato da San Cataldo aiutino le nostre città a diventare luoghi in cui trovino la propria dimensione e la propria gratificazione soprattutto i giovani, vittime predestinate dell’isolamento del Mezzogiorno prima, della mancanza di opportunità dopo, che sempre con maggiore difficoltà continuano ad abitare i propri luoghi natii, per i quali dobbiamo costruire quotidianamente la via del ritorno, della permanenza, dell’appartenenza”.
Così ha concluso: “In un momento tanto difficile per le note vicende internazionali vogliamo fare nostro l’insegnamento di papa Francesco per cominciare ad essere “costruttori di pace e costruttori di ponti”, superando i muri materiali ed immateriali che minano quel cammino efficace di crescita, necessario per la nostra provincia”.
Quindi, la recita della preghiera a San Cataldo e l’invito da parte di mons. Emanuele Ferro a visitare la cattedrale e a prenotarsi presso i propri parroci per partecipare lunedì 6 alle ore 18, sempre in basilica, al rinnovo delle promesse matrimoniali e alla benedizione dei fidanzati, durante la santa messa presieduta da don Mimmo Sergio, direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale famigliare. Al termine della serata, il simulacro e le reliquie hanno fatto ritorno a Taranto.