Con ‘Terre Cataldiane’ il 30 inizia la novena, Roccaromana tra le delegazioni

Per l’inizio solenne della novena di San Cataldo, mercoledì 30 aprile si svolgerà a Taranto: ‘Terre Cataldiane Vade Tarentum’, evento di fede e devozione che unisce i luoghi legati al culto cataldiano.
Per l’occasione, voluta dal parroco della Cattedrale, monsignor Emanuele Ferro, si ritroveranno in città le delegazioni di comunità italiane unite nella devozione del santo patrono. Le Terre Cataldiane si incontrano per vivere insieme una celebrazione intensa ed emozionante nel segno della comune venerazione, alla quale parteciperà il vescovo irlandese di Waterford e Lismore terra natale di san Cataldo, Alphonsus Cullinan.
Ricordiamo che nell’ottobre scorso una delegazione tarantina, guidata da monsignor Ferro, si era recata in visita nella diocesi di Waterford Lismore, dove incontrò il vescovo Cullinan proprio per costruire una relazione tra Taranto e i luoghi di provenienza del nostro patrono. Ricordiamo, inoltre, che nel 2018 si era svolto a Taranto il primo raduno delle Terre Cataldiane.
In vista di questo importante appuntamento, che unisce in un rapporto di fede e fraternità le comunità legate al culto di san Cataldo, abbiamo rivolto alcune domande a Livio Di Zazzo, fautore dell’incontro tra le comunità cataldiane, in virtù della profonda devozione che al santo rivolge il Comune campano di Roccaromana, in provincia di Caserta.
Come nasce l’idea delle Terre Cataldiane?
Una ventina di anni fa nacque l’idea di conoscere più de vicino le altre realtà nelle quali era vivo il culto di Cataldo, patrono della cittadina di Roccaromana. Quindi, venimmo in contatto con varie comunità, a partire da Taranto, poi Supino in provincia di Frosinone, Corato in provincia di Bari, e via via tante altre, come Cagnano Varano (Foggia), Genga (Ancona), Brienza (Potenza), San Cataldo (Caltanissetta), Cirò (Crotone) e così via. Ci siamo gemellati con Supino nel 2009 e con Corato nel 2024
Sono molti i Comuni italiani che hanno scelto Cataldo come loro patrono, quanti saranno presenti a Taranto e cosa li unisce?
Ne abbiamo contattato complessivamente 17. A Taranto saranno certamente presenti, il 30 aprile, le delegazioni di Roccaromana, Supino, Corato, San Cataldo e Cirò. Ma altre adesioni sono previste ancora in questi giorni. A unirli è la comune venerazione di un grande santo, molto amato, assieme al desiderio di condividere i segni di una fede che trova in lui un momento unificante.
Quali sono le origini della devozione di Roccaromana?
Risalgono a un evento miracoloso attribuito al santo, il cui culto si deve alla famiglia nobile degli Arcamone, che lo aveva portato da Taranto, dove un loro congiunto era stato vescovo. Ebbene, la tradizione vuole che san Cataldo abbia salvato la città di Roccaromana, rendendola immune dalla peste che, nel XV secolo, aveva portato morte e distruzione in tutti i centri vicini. Il culto di san Cataldo così subentrò a quello di San Michele Arcangelo, fortemente voluto dai Longobardi. Grazie a Lucrezia Arcamone la piccola cappella originariamente dedicata al santo venne trasformata nella Chiesa madre di San Cataldo.
Quando si festeggia Cataldo a Roccaromana?
Vi sono tre momenti distinti. Il primo è quello dell’8 marzo, nel quale si festeggia il transito del santo. Poi, il 10 maggio è la festa canonica in comune con Taranto. Ma la festa maggiore si svolge la quarta domenica di settembre, in ricordo dell’evento prodigioso ricordato. È in questa occasione che ha luogo la processione e vi è il coinvolgimento del Comune, che dona al santo ceri e fiori.
La devozione è sentita?
Molto sentita. Anche se Roccaromana non raggiunge i mille abitanti, posso dire che la partecipazione ai festeggiamenti è molto alta, sicuramente più che in altre feste canoniche. San Cataldo è certamente capace ancora di parlare al cuore della gente che gli attribuisce immutata devozione. Anche in un periodo complicato come quello che stiamo vivendo.
La manifestazione del 30 aprile prevede l’incontro alle ore 16 a piazzale Democrito delle delegazioni che si imbarcheranno sulla motonave Clodia per un giro turistico nel mari di San Cataldo. Alle 17 è previsto lo sbarco al Castello aragonese e alle 17,30 l’incontro, a Palazzo di città, con le autorità militari, civili e religiose delle Terre Cataldiane.
Alle 19 il corteo dei partecipanti prenderà le mosse dalla cappella di san Leonardo nel Castello per raggiungere la basilica Cattedrale con le reliquie e il simulacro argenteo del santo. Alle 19,30 avrà luogo la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Cullinan. Assisterà alla celebrazione l’arcivescovo di Taranto, Ciro Miniero.
A seguire il convivio per tutti i partecipanti nel Centro San Gaetano.
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